venerdì 20 agosto 2010

Il nocciolo della questione

Se ogni società in ogni epoca storica funziona in base alle proprie articolazioni di potere, e se la logica di queste  articolazioni è quella della loro espansione, o per lo meno della loro conservazione, se, in altre parole, ogni società storica è una ecologia di poteri, allora le diverse modalità prevalenti di questo funzionamento definiscono le diverse formazioni sociali.
Una delle caratteristiche principali, in questo senso, è data dalle istanze a cui queste articolazioni si rivolgono nel loro operare reale, vale a dire dagli interlocutori sociali da cui traggono la loro ragion d'essere reale e, pertanto, la loro capacità di sostenersi o rafforzarsi. Queste istanze appartengono a due tipi fondamentali: quelle che fanno a capo alla società nel suo complesso, e che si definiscono come cittadinanza, e quelle che fanno capo ad altre articolazioni di potere in quanto autonome dalla società, e che si definiscono come corporazioni.
Quanto più una società funziona in termini di cittadinanza, tanto più essa ha bisogno di trasparenza, visto che soltanto rendendo accessibili e valutabili le informazioni i meccanismi di potere possono essere legittimati; ecco allora che una società di questo tipo tende a essere accessibile, dinamica e partecipata, e che le sue articolazioni di potere possono presentarsi come universali e insuperabili, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Invece, quando funziona in modo corporativo, essa tende a privilegiare l'opacità, visto che i sistemi di legittimazione sono lontani dalla società nel suo complesso; si produce, di conseguenza, una propensione alla consorteria, all'immobilità e all'esclusione, che salvaguarda l'inaccessibilità dei poteri attraverso l'elaborazione di una rete di rapporti con la società in generale tutta basata sull'endiadi di cooptazione (collaborazione, cointeressenza) e opposizione.
Questo è il modo in cui funzionano tutte le istituzioni italiane: dalla politica alle professioni, dall'università all'impresa, il modello corporativo non ha alternative, nemmeno di tipo culturale. Questa continuità e pervasività di un modello unico ne segnano, a un tempo, la completa solidalità tra le parti e l'estrema capacità di assorbire le vicende storiche, senza che si veda una qualche via d'uscita.

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